Bilinguismo in Croazia e Slovenia. Migliorare la lingua per migliorare la comunicazione
Il 28 novembre 2022 ho partecipato, all’Università degli Studi di Trieste, al Convegno di studio organizzato dalla REII, Rete per l’eloquenza dell’italiano istituzionale e dall’OIIFI, l’Osservatorio dell’italiano istituzionale fuori dall’Italia. Il Convegno era incentrato sul tema: “Una lingua migliore per una migliore comunicazione tra istituzioni e cittadini. La situazione nelle aree bilingui della Slovenia e della Croazia”.
Il mio breve intervento di saluto era invece focalizzato sulla “Presentazione del ruolo dell’Unione Italiana”.
Di seguito presento la parte iniziale dell’intervento che ho presentato per l’occasione.
“L’esempio più calzante per una migliore comunicazione tra istituzioni e cittadini, tema di questo importante Convegno è l’esibizione di sabato scorso, 26 novembre 2022, sul palco in Piazza Tito) per noi Piazza del Duomo o semplicemente piasa) di Cristina D’Avena che per due ore ha fatto cantare in italiano l’intera piazza, formata da tantissimi cittadini (quarantenni perlopiù) non italiani.
Quando questi quarantenni erano giovani guardavano le TV italiane che trasmettevano tantissimi cartoni animati che qui erano seguitissimi: fu così che avvenne l’alfabetizzazione italiana sulla sponda orientale dell’Adriatico di tanti croati e sloveni! pensateci!
Proprio in quest’ottica abbiamo richiesto al Ministro Giancarlo Giorgetti, lo scorso luglio 2021, di fare sì che il Governo italiano sostenga la diffusione, in accordo con i Governi di Croazia e di Slovenia, di tutte le forme possibili e con tutti i supporti, dei programmi radiotelevisivi italiani (RAI, Mediaset, La7) lungo la fascia costiera Adriatica della Slovenia e della Croazia, rafforzando così il legame tra la CNI e la Nazione Madre e contribuendo inoltre a favorire la diffusione e la conoscenza della lingua e della cultura italiana nell’area.
L’UI svolge da sempre un’attenta e approfondita analisi sull’attuazione del bilinguismo in Croazia e Slovenia, evidenziando gli elementi di violazione e di disattesa, le criticità nell’attuazione del bilinguismo e fornendo suggerimenti concreti e operativi su come, invece, attuarli.
Nei primi anni ’90 l’UI era in prima fila, assieme alla DDI-IDS e alla Regione Istriana, a difendere le norme sul bilinguismo inserite nello Statuto regionale dagli attacchi provenienti da parte dell’allora Governo croato e dalle forze nazionalistiche, all’epoca molto forti, che invece le osteggiavano fortemente.
In quegli anni partecipai attivamente, assieme al deputato italiano al Parlamento sloveno, Roberto Battelli, alla stesura dell’art. 64 della Costituzione slovena che stabilisce il quadro dei diritti delle Comunità Nazionali autoctone, Italiana e Ungherese.
Parimenti, in quegli stessi anni, fummo molto attenti e attivi alla definizione dell’impianto giuridico-costituzionale croato in modo da mantenere i diritti acquisiti della CNI e di elevare lo standard di protezione dei diritti minoritari (scuola, uso ufficiale delle lingue e delle scritture, partecipazione politica, ecc.), fino a sollecitare l’intervento della Nazione Madre affinché questi venissero riconosciuti.
Questo grande lavoro ha portato ad alcuni risultati di assoluto rilievo, dal “Memorandum d’Intesa tra Croazia, Italia e Slovenia sulla tutela della minoranza italiana in Croazia e Slovenia” del 15 gennaio 1992, al “Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Croazia concernente i diritti minoritari” del 5 novembre 1996, che hanno consentito di mantenere i diritti acquisiti e di estendere i diritti dall’ex-zona B in molte località d’insediamento storico della nostra Comunità.
La recente costituzione dell’Ufficio del bilinguismo da parte della CAN Costiera è certamente un passo importante sulla strada della effettiva attuazione dei diritti linguistici della CNI, ma andrebbe rafforzata dal punto di vista delle effettive competenze in materia. Si tratta di un’idea che la CAN di Capodistria lanciò già nel 1990, sotto la mia presidenza, quando proponemmo pure l’estensione del bilinguismo su tutto il territorio del Comune Città di Capodistria.
A conferma della nostra attiva e intraprendente azione si vedano pure, le molte Relazioni periodiche su come la Croazia attui la “Carta Europea delle lingue reginali o Minoritarie” e quelle attinenti alla Slovenia, redatte assieme alla CAN Costiera, da ultimo nel 2019.
Si tratta di un impegno costante e indefesso che abbiano continuato a svolgere in maniera continuativa. Al riguardo mi piace ricordare l’azione che ha portato al riconoscimento, da parte dell’Amministrazione Finanziaria della Repubblica di Slovenia, del diritto al bilinguismo anche per i cittadini europei che, residenti in Slovenia, si rivolgono agli Uffici di detta Amministrazione pubblica aventi sede nei territori nazionalmente misti dei Comuni istriani in Slovenia. L’obiettivo è stato raggiunto dopo alcuni anni di impegno grazie alla volontà del Sig. Giuseppe De Stena, cittadino italiano trasferitosi da Molfetta a Capodistria dove ha la sua attuale residenza, di vedersi riconosciuti i suoi diritti in materia di utilizzo della lingua italiana nella comunicazione, scritta e orale, con la pubblica amministrazione slovena. Un risultato ottenuto dopo esserci rivolti anche al Garante dei Diritti dell’Uomo della Repubblica di Slovenia, Peter Svetina, che nella sua Deliberazione del 20/01/2020, N° 6.2-1/2019-11-MO, ha rilevato come “Il sig. De Stena è stato ingiustificatamente discriminato da parte dell’Ufficio Finanziario di Capodistria nell’esercizio del diritto di condurre il procedimento in lingua italiana in un’area bilingue”.
Anche il Tutore del principio di uguaglianza della Repubblica di Slovenia, Miha Lobnik, nella sua Deliberazione in data 12/10/2020, N° 0700-39/2019/15, ha rilevato che “ l’Amministrazione Finanziaria della Repubblica di Slovenia, Šmartinska 55, 1000 Ljubljana, nel respingere la richiesta del contribuente Giuseppe De Stena affinché gli venissero emesse le decisioni in lingua italiana nel corso del procedimento amministrativo di accertamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per il 2016, ha violato il divieto di discriminazione ai sensi della ZVarD” – Legge sulla protezione contro la discriminazione.
Abbiamo raggiunto questo importante risultato anche con il supporto della CAN Costiera e del deputato della CNI al Parlamento sloveno.
L’Unione Italiana, che nel 2021 ha festeggiato il suo trentesimo anniversario di costituzione, è l’organizzazione unitaria, autonoma, democratica e pluralistica degli Italiani delle Repubbliche di Croazia e Slovenia, di cui esprime l’articolazione complessiva dei bisogni politici, economici, culturali e sociali. Finalità principali dell’Unione Italiana sono la salvaguardia e lo sviluppo dell’identità nazionale, culturale e linguistica degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana (di seguito: CNI), l’affermazione dei diritti specifici, il mantenimento dell’integrità e dell’indivisibilità, l’affermazione della soggettività nonché il conseguimento dell’uniformità di trattamento giuridico e costituzionale della CNI al più alto livello.
In conformità al “Memorandum d’Intesa tra Croazia, Italia e Slovenia sulla tutela della minoranza italiana in Croazia e Slovenia” del 15 gennaio 1992 e al “Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Croazia concernente i diritti minoritari” del 5 novembre 1996, ratificato dal Sabor croato e dal Parlamento italiano, l’Unione Italiana è riconosciuta quale organizzazione rappresentativa della CNI.
L’Unione Italiana è legalmente registrata nella Repubblica di Croazia (con sede a Fiume, dal 1991) e nella Repubblica di Slovenia (con sede a Capodistria, dal 1998, ossia 4 anni dopo l’accoglimento della Legge sulle CAN – organizzazione sempre sostenuta dall’UI per il suo importante ruolo in Slovenia – avvenuta il 5/10/1994: https://www.pisrs.si/Pis.web/pregledPredpisa?id=ZAKO899.