DG Regio Road Show, Gorizia, 30 settembre 2015
Ho partecipato ieri, 30 settembre 2015, all’interessantissimo evento denominato DG Regio Road Show a Gorizia. Un evento voluto dall’Unione Europea quale contributo di riflessione sui 25 anni di programmi europei Interreg, qui declinato in particolare per il territorio transfrontaliero italo-sloveno, quale presupposto per il rafforzamento dell’integrazione europea nella nuova programmazione 2020.
Vittoria Alliata di Villafranca, della Commissione Europea, ha illustrato i criteri di scelta delle 11 frontiere in cui sono realizzati questi eventi, in aree dall’elevato valore simbolico. Questi hanno l’obiettivo di avviare una riflessione su cosa ê stato raggiunto e su cosa rimane da fare in futuro.
Nei loro interventi di saluto iniziale, l’Assessore al Bilancio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni, ha sottolineato l’importanza della programmazione transfrontaliera. Il Sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, ha rilevato il valore strategico del GECT dell’area goriziana transfrontaliera che unisce le municipalità di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba. Il Sindaco di Nova Gorica, Matej Arčon, ha rilevato che il futuro risiede nella cooperazione che si fonda sulla fiducia e sull’amicizia. Mara Černic, a nome della Provincia di Gorizia, ha ricordato come i 25 anni di Interreg hanno contribuito a costruire una realtà transfrontaliera molto permeabile facendo conoscere e lavorare assieme le aree contermini. Hanno salutato i presenti pure Tatjana Rener, del SVRK del Governo sloveno e Milan Turk, Sindaco di Šempeter Vrtojba.
Paolo Lancis, ha svolto alcune acute riflessioni storiche sul confine goriziano, invitando tutti a storicizzare i fenomeni e a non applicare griglie interpretative moderne a periodi storici non declinabili con queste. Al termine ha auspicato che i programmi Intererg diano prospettive di sviluppo futuro della città e dell’intera area.
Nel corso dell’evento sono stati presentati in estrema sintesi alcuni progetti realizzati: Adria A, Citius, Julius, Parsjad e Trans2care. Si è trattato della Tavola rotonda, “Individuazione degli ostacoli transfrontalieri e delle buone prassi transfrontaliere”, moderata dal Prof. Sergio Zilli, che ha poi posto quesiti molto acuti per indurre una riflessione critica sugli obiettivi e sulla permanenza nel tempo dei prodotti dei progetti europei.
Sono intervenuto nella parte riservata al dibattito per sottolineare, da una parte, l’apporto fondamentale dato dal programma nel rafforzamento e nello sviluppo della cooperazione transfrontaliera che per quanto riguarda noi ha contribuito a rendere oltremodo proficui e produttivi i rapporti tra la nostra Comunità Nazionale e la Comunità Slovena in Italia, con ricadute straordinariamente positive sul territorio, sia in termini culturali, sia in quelli politico-istituzionali. Ho anche rilevato le criticità che il programma ha denunciato per i partner dei singoli progetti e le difficoltà tecnico-amministrative che si sono riscontrate e che hanno depotenziato l’efficacia del Programma, con l’obiettivo di consentire alla Commissione Europea di assumere decisioni pertinenti per rimuovere questi ostacoli nella nuova programmazione.
Nelle pause dell’evento ho avuto modo di riprendere vecchi e di intessere nuovi rapporti a tutto campo per possibili partnership per i nuovi progetti su cui stiamo lavorando.