I Media minoritari davanti alla sfida tecnologica, Belgrado e Novi Sad, 5 e 6 novembre 2015.

Sono state due giornate di lavoro intenso e quasi quattro giornate piene (compresi gli spostamenti e i ritardi aerei) quelle che mi hanno visto impegnato prima a Belgrado
e poi a Novi Sad, tra il 4 e il 7 novembre 2015.
A Belgrado ho partecipato alla IV Conferenza regionale dedicata ai media minoritaria e locali sul tema: Lo sviluppo dei brand dei media- siamo pronti ai cambiamenti (IV Regionalna Konferencija posvečena manjiskim i lokalnim medijma. Razvoj medijskih brendova – da li smo spremni na promene?).
La Conferenza si è tenuta a Belgrado, nella sede dell’Associazione dei Media della Serbia.
Nei saluti iniziali si è rivolta agli intervenuti Mateja Norčić Štamcar, Viceambasciatore della Slovenia a Belgrado. Nel suo intervento si è soffermata sulla realtà della Comunità Nazionale Slovena in Italia e delle Comunità Nazionali autoctone in Slovenia, in particolare della Comunità Nazionale Italiana. Ha sottolineato la ricca attività che la CNI realizza e il ruolo dell’Unione Italiana quale organizzazione unitaria della Comunità in Slovenia e in Croazia, rilevando le molteplici iniziative che l’UI realizza nel campo dei progetti europei, collaborando in questo proficuamente con la Comunità Nazionale Slovena in Italia. Le Minoranze sono un ponte tra i Paesi contermini e sono una ricchezza, ha ribadito. Alla fine del suo saluto, che non è stato solo protocollare ma ricco di spinto di riflessione, ha trattato lo stato dei rapporti tra la Slovenia e la Serbia, rapporti in positiva evoluzione.
Le parole della Viceambasciatrice sono un importante riconoscimento che ci viene da un alto rappresentante della Slovenia, che ci gratifica e attesta di un ruolo e di una funzione importantissima che l’UI svolge in favore della propria Comunità e del territorio in genere.
Il Primo Panel, intitolato Fisica e metafisica dei media, il mondo sul vassoio o nella pentola (Fizika i metafisika medija – Svet na tacni ili u loncu?), ha visto alcuni interventi molto interessanti in un contesto molto suggestivo. In che modo i cambiamenti in in atto nel mondo, particolarmente quelli tecnologici, trasformeranno i media minoritari e il modo di fare informazione, è questo il punto sui quali i relatori sono stati invitati a discutere e che hanno problematizzato, dando varie indicazioni, proposte e suggerimenti, ancora in fieri ma certamente degne di considerazione. Il Panel è stato ricco di spunti di riflessione e di possibili sviluppi.
Nel secondo Panel, incentrato sulla sperimentazione quale chiave dello sviluppo (Eksperiment kao ključ razvoja), si è parlato delle sperimentazioni necessarie da realizzare per comunicare meglio e per dare maggiore visibilità ai media minoritari. Trattato anche il tema delle inserzioni pubblicitari sui new media, su come attirare i pubblicitari in genere e in particolare su quelli minoritari. Una sfida difficile ma a cui non ci si potrà sottrarre.
Il terzo Panel era incentrato sulla presentazione dei media minoritari davanti alla sfida dei cambiamenti (Promjene u lokalnim i manjinskim medijama).
Il primo a parlare è stato Bojan Brezigar, Presidente del Primorski Dnevnik. La sua relazione è stata incentrata sulla presentazione del quotidiano della Comunità Slovena che ha compiuto 70 anni. Ha avuto modo anche di presentare, a grandi linee, la Comunità Slovena nel Friuli Venezia Giulia.
Nel prosieguo dei lavori del terzo Panel, Massimo Sbarbaro, invece, si è soffermato sulle opportunità di applicazione delle nuove tecnologie nella comunicazione, attraverso l’uso intelligente e integrato dei new media (Internet, streaming, Instagram, Twitter, Facebook, piattaforme digitali, ecc.) con quelli che potremmo definire gli old media, o i media classici, la carta stampata in primis, per far comunicare in tempo reale, o quasi, Comunità minoritarie e non solo quelle, sparse nel mondo.
Io ho presentato la nostra CNI, con particolare riferimento ai nostri media, EDIT e La Voce del Popolo in primis, ma anche i Programmi Italiani di Radio e TV Capodistria, di Radio Pola e di Radio Fiume, nella prospettiva delle radicali e rapidissime trasformazioni digitali in atto. Si tratta di una rivoluzione che va colta in tutte le sue potenzialità.
Nataša Heror ha invece parlato delle esperienze in questo settore dei media della Comunità Ungherese in Vojvodina.
Venerdì 6 novembre 2015, a Novi Sad, nella sede del quotidiano Ungherese della Vojvodina, Magyar Szó, si sono svolti i lavori (seminariali e di workshop) dell’Accademia MC MediaAcademy per i redattori e i direttori di alcuni dei principali quotidiani e media delle Minoranze Nazionali in Serbia che mi hanno visto in qualità di relatore assieme a Bojan Brezigar e a Massimo Sbarbaro.
I lavori sono stati introdotti da Jurij Giacomelli, iniziatore e fondatore dell’Accademia.
Essi sono stati la prosecuzione di un percorso formativo iniziato ad agosto con il primo modulo formativo e sono proseguiti il 6 e il 7 di novembre con il secondo modulo, incentrato anche sugli study case del Primorski Dnevnik e dei Media della CNI.
Il primo relatore è stato Bojan Brezigar, Presidente del Primorski Dnevnik, il quotidiano della Comunità Nazionale Slovena in Italia, che ha presentato la storia del quotidiano che quest’anno festeggia i 70 anni di vita. Ha quindi ripercorso a grandi linee, con la consueta estrema correttezza e chiarezza, la storia degli Sloveni del Friuli Venezia Giulia dell’ultimo secolo e mezzo.
Nel mio intervento in qualità di secondo relatore dell’Accademia ho presentato la nostra Comunità, la sua storia, organizzazione e attività, soffermandomi soprattutto sulla articolata realtà dei nostri media (Programmi Italiani di Radio e TV Capodistria, di Radio Pola e di Radio Fiume), con particolare riguardo alla Casa editrice EDIT e al quotidiano La Voce del Popolo. Nella parte dedicata alla discussione grande è stato l’interesse per le nostre esperienze nel campo dei media e del quotidiano.
Nella pausa dei lavori abbiamo assistito alla riunione redazionale (chiamata in gergo “operativa”) del quotidiano Magyar Szó, tra il Caporedattore Márta Varjú e le redazioni esterne del quotidiano. Le riunioni si tengono ogni giorno alle 13,00 e si fanno via Skype. Esperienza molto interessante.
Con Nataša Heror e Bojan Brezigar siamo stati ricevuti nel primo pomeriggio da Kalman Kuntić, Assistente del Segretario provinciale della Regione autonoma Vojvodina alla Cultura e alla comunicazione istituzionale, responsabile per i media.
Nel corso del lungo e cordialissimo incontro abbiamo presentato la realtà delle nostre due Comunità Nazionali, soffermandoci i particolari sui rispettivi quotidiani, La Voce del Popolo e il Primorski Dnevnik. Abbiamo anche auspicato l’adesione di Magyar Szó all’Associazione MIDAS. La realtà plurietnica e multiculturale della Vojvodina (che riconosce ben 6 lingue ufficiali che possono essere parlate nel Parlamento provinciale) presentano molti aspetti similari a quella istriana. Ne è scaturito un piacevolissimo e fruttuoso scambio di esperienze e il comune impegno di proseguire e approfondire i contatti anche in vista di possibili e auspicabili progetti europei comuni che possano coinvolgere sia le autorità pubbliche locali, sia le numerose Comunità Nazionali, della Vojvodina e della Repubblica serba.
Nella giornata conclusiva dell’Accademia di Novi Sad, Massimo Sbarbaro, ha presentato la sua relazione incentrata sulla strategia digitale e sulla sviluppo dei media digitali, le esperienze della Comunità Slovena nel Friuli Venezia Giulia.
Nelle pause dei lavori e a margine degli stessi in queste giornate, ho avuto modo di fare nuove interessantissime e stimolanti conoscenze. Sono state in sostanza delle giornate ricche di spunti e di idee progettuali che certamente sì trasformeranno in iniziative concrete, prima fra tutte quella dell’ampliamento delle nostre reti, del network della CNI, in un’area strategica anche per l’Italia, la Serbia e i Balcani!
Pubblico infine gli appunti che ho scritto per le mie relazioni partendo dagli spunti di riflessione per la mia partecipazione al Convegno e all’Accademia e le interviste uscite sull’edizione di sabato 7/11/2015 del quotidiano Magyar Szo.