La visita a Pola, il 14/12/2015, dell’Ambasciatore d’Italia in Croazia, Adriano Chiodi Cianfarani
Prima importante visita ieri, 14 dicembre 2015, a Pola del nuovo Ambasciatore d’Italia in Croazia, Adriano Chiodi Cianfarani, accompagnato dal Console Generale d’Italia in Fiume, Paolo Palminteri, dal Console onorario d’Italia a Pola, Tiziano Sosić, dal Presidente dell’Unione Italiana, Furio Radin e da me.
La visita è iniziata nella sede del Municipio di Pola, dove è stato accolto dal Sindaco della Città di Pola, Boris Miletić, dal Presidente della Regione Istriana, Dr. Valter Flego e dal Vicesindaco di Pola, Fabrizio Radin. Al centro dei colloqui i temi della collaborazione e delle opportunità d’investimenti italiani nell’area anche nell’ambito della strategia Adriatico-ionica e la valorizzazione della Comunità Nazionale Italiana. Il bilinguismo, i diritti della CNI, il multiculturalismo, sono i cardini per l’ulteriore affermazione della lingua e della cultura italiana. E stato sottolineato, quindi, il ruolo dell’Unione Italiana nell’area anche nei rapporti di cooperazione interregionale e transnazionale.
Un’ampia delegazione in rappresentanza di tutte le realtà della CNI di Pola ha atteso il gradito ospite alla sede della Comunità degli Italiani di Pola: le Direttrici delle Scuole (Tamara Brussich dell’Asilo Italiano “Rin Tin Tin”, Susanan Cerlon, della SEI “Giuseppina Marinuzzi” e Debora Radolović, della SMSI “Dante Alighieri”), Silvana Wruss della Società “Dante Alighieri” di Pola, Valmer Cusma, dei Programmi Italiani di Radio Pola, la Responsabile della Sezione italiana della Biblioteca di Pola e molti altri ancora. All’Ambasciatore sono state presentate, in estrema sintesi, le molteplici attività che gli Italiani di Pola realizzano per il mantenimento della lingua, della cultura e dell’identità italiana, ma anche qualche aspetto problematico, come lo status dei Programmi Italiani di Radio Pola e la questione del Dipartimento di Studi in Lingua Italiana e della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola. Personalmente ho voluto anticipare i progetti europei che l’UI sta predisponendo nell’ambito dei Programma transfrontalieri nell’area e la volontà di collaborare anche in questo ambito con gli Esuli in Italia. Da parte sua l’Ambasciatore ha espresso apprezzamento per le attività che la Comunità svolge ed ha preannunciato il programma culturale che il prossimo anno l’Italia realizzerà in Croazia in attuazione dell’Accordo culturale bilaterale italo-croato.
Il soggiorno polesano dell’Ambasciatore è terminato con la visita della SMSI “Dante Alighieri” di Pola e della relativa Palestra, costruite anche con i fondi dello Stato italiano in favore della CNI in Slovenia e Croazia e realizzate nell’ambito della collaborazione tra l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste, rappresentata per l’occasione dal suo Presidente, Fabrizio Somma e dal Direttore Generale, Alessandro Rossit. Qui, dopo il benvenuto della Preside Debora Radolović, i ragazzi dell’Istituto hanno presentato alcuni progetti realizzati recentemente (la Mostra dedicata a Fausto Veranzio e il Progetto finanziato dalla Regione Veneto), mentre lo studente Marin Premate si è esibito al pianoforte e Roberto Bernaca alla tromba. L’Ambasciatore Chiodi Cianfarani, dopo un breve saluto iniziale, ha voluto simpaticamente rispondere alle domande degli studenti, intessendo in questo modo un originale dialogo con i nostri giovani. È seguita quindi anche la visita della SEI “Giuseppina Martinuzzi”.
Ringrazio l’Ambasciatore Adriano Chiodi Cianfarani per la visita che ha voluto fare in Istria e a Pola e per la grade carica di simpatia e partecipazione che lo contraddistingue nel suo operato.
La conoscenza effettiva dell’intensa azione che gli appartenenti alla CNI e le loro Istituzioni compiono quotidianamente in favore della propria identità e dello sviluppo plurale di queste terre, guidate in questo dall’insostituibile ruolo dell’Unione Italiana, rappresentano i presupposti fondamentali per il mantenimento e la diffusione della cultura e della lingua italiana recentemente richiamata anche dalle massime cariche dello Stato italiano.