Per il bilinguismo. Per la lingua più bella del Mondo!
Per l’attuazione del bilinguismo. Adozione di una concreta ed efficace politica di monitoraggio e di attuazione del bilinguismo in tutte le sfere della vita sociale, politica, istituzionale, scolastica, educativa, culturale, economica, nei territori nazionalmente misti, con l’introduzione di sanzioni per chi lo viola. Adozione, da parte del Governo, in collaborazione con la CNI, di un nuovo “Piano di interventi del Governo della Repubblica di Slovenia sull’attuazione delle normative in materia di tutela del bilinguismo per il periodo 2018-2021”. I nostri diritti linguistici vanno coerentemente attuati con l’applicazione integrale del bilinguismo, ai sensi delle disposizioni costituzionali e legislative vigenti in materia. Essendo l’attuazione del bilinguismo, un preciso obbligo dello Stato vanno assicurate le necessarie risorse finanziarie per le autonomie locali e per gli Enti, le Istituzioni e le Imprese statali e parastatali, o comunque concessionarie di un servizio pubblico. Deve essere assicurato il finanziamento per la formazione e l’aggiornamento linguistico dell’italiano per i dipendenti pubblici a contatto con le Parti. Detta applicazione non può essere interpretata in maniera riduttiva o restrittiva. Pertanto va assicurata l’effettiva applicazione del bilinguismo sul territorio nazionalmente misto individuando le strutture responsabili che ne sovrintendano l’attuazione. I diritti linguistici riconosciuti all’uso ufficiale dell’italiano sono circoscritti al territorio nazionalmente misto, che deriva ancora dallo Statuto Speciale annesso al Memorandum di Londra del 1954. Il territorio nazionalmente misto dei Comuni di Capodistria, Isola e Pirano (il Comune di Ancarano è interamente bilingue) dove vige, in linea teorica, il bilinguismo integrale, è rappresentato da una strettissima fascia che si estende per pochi chilometri dalla linea della costa verso l’interno, al di fuori della quale i diritti linguistici cessano, anche se negli ultimi anni agli appartenenti alla CNI anche nelle zone non bilingui dei tre Comuni istriani è riconosciuto il diritto di comunicare in italiano con la pubblica amministrazione. Va quindi esteso il territorio nazionalmente misto delle Municipalità di Capodistria, Isola e Pirano alle effettive aree d’insediamento degli appartenenti alla CNI. Nei succitati Comuni ben oltre il 10% degli appartenenti alla CNI risiede al di fuori dei territori nazionalmente misti. Andrebbe pertanto recepita la Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, accolta dal Comitato nella sua 887° Sessione, in 9 giugno 2004, sull’attuazione, da parte della Slovenia, della “Carta europea delle lingue regionali o minoritarie”[1]
Italiano: lingua ufficiale di tutti per tutti. L’italiano nei territoti nazionalmente misti è lingua ufficiale, accanto allo sloveno (art. 11 della Costituzione della Repubblica di Slovenia). Va radicalmente modificata la sempre più diffusa interpretazione che questo diritto sia riferito esclusivamente agli appartenenti alla CNI: è un diritto del territorio; tutti coloro che qui vi vivono, vi risiedono permanentemente o temporaneamente, o vi soggiorni per un periodo più a meno lungo, hanno il diritto di utilizzare la lingua italiana quale lingua ufficiale! Il bilinguismo, la sua regolamentazione e il suo rispetto, la sua coerente applicazione, devono essere al centro dell’operato di tutte le nostre Istituzioni indistintamente. Il bilinguismo è un diritto che deve valere per tutti e non solo per gli appartenenti alla CNI. Se fosse solo per noi allora saremmo sottoposti alla conta quotidiana, dovremo dimostrare la nostra appartenenza etnica violando noi stessi le nuove regole europee sulla privacy (GDPR), esibire una sorta di distintivo di riconoscimento dell’appartenenza nazionale per poter usare la nostra madrelingua, l’espressione della nostra cultura e identità che ha forgiato queste città e il loro entroterra, che ha contribuito a dare lustro all’Italia, con il suo significativo apporto alla cultura del Belpaese e che oggi dà lustro alla Slovenia. Il bilinguismo è un diritto del territorio, tutte le cittadine e i cittadini Sloveni, indipendentemente dalla loro Nazionalità, hanno diritto di avvalersene, come pure tutti i cittadini che qui vi abitano, vi risiedono o vi transitano, a prescindere dalla cittadinanza. Questo diritto appartiene a tutti noi, è una conquista di civiltà del territorio e del Paese e andrà riconosciuto, anche avvalendoci, delle sentenze della Corte di Giustizia della Comunità Europea, 11-07-1985, N° 137/84, e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Sezione II, Sentenza 27-03-2014, N° 322/13 del 27 marzo 2014 con cui si stabilisce che nei procedimenti civili e penali, in un Paese estero membro dell’UE, ai cittadini europei viene riconosciuto il diritto di avvalersi della loro madrelingua qualora il Paese europeo diverso dal loro riconosce ai propri cittadini di avvalersi della medesima lingua. In parole povere: nelle aree nazionalmente miste, è lingua ufficiale anche l’italiano, accanto allo sloveno. Ciò significa che nei procedimenti giudiziari e amministrativi nei riguardi delle Pubbliche amministrazioni, è consentito l’uso dell’italiano non solo per i cittadini sloveni, ma anche per i cittadini europei che desiderassero di avvalersi dell’italiano. Quindi un cittadino di lingua italiana dell’Italia o della Croazia ha diritto di richiedere, senza oneri a suo carico, di poter comunicare in italiano con la Pubblica amministrazione e con il Tribunale nei territori nazionalmente misti dell’Istria nord-occidentale (Capodistria, Isola, Pirano e Ancarano). Questi pronunciamenti sono ancora più calzanti considerata l’interpretazione, del tutto riduttiva e anticostituzionale, che in questi territori l’italiano è lingua ufficiale solo per gli appartenenti alla CNI. Se eletto al Parlamento sloveno m’impegnerò a far riconoscere questo diritto in conformità alla legislazione europea.
[1] “5. establish a strategy to strengthen the use of the Italian language in the context of public administration and public services in the areas currently defined as “ethnically mixed”, and progressively extend the scope of the protection currently provided for the Italian language in the “ethnically mixed areas” to the other areas of the three municipalities concerned, to be identified in co-operation with the speakers, where there is a stable presence of Italian speakers”, Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, 887.esima Sessione, 9 giugno 2004.