Splendida serata e grande festa giovedì pomeriggio, 26 novembre 2015, al Teatro Tartini di Pirano per il 70° anniversario di fondazione del Ginnasio Italiano “Antonio Sema” di Pirano
Tra il numeroso pubblico in sala, presenti anche molte autorità: Slavica Černoša, in rappresentanza del Ministero dell’istruzione, della scienza e dello sport della Repubblica di Slovenia, Iva Palmieri, Console Generale d’Italia in Capodistria, Roberto Battelli, Deputato della CNI al seggio specifico al Parlamento della Slovenia, Alberto Scheriani, Presidente della CAN Costiera di Capodistria, Bruno Fonda, Vicesindaco italiano di Pirano e molti altri ancora.
Dopo l’intervento inziale della Preside, Aleksandra Rogić e dopo i saluti delle autorità, è iniziato il Recital “L’orizzonte è solo l’inizio…”, condotto con competenza da Edda Viler, con la partecipazione di numerosi allievi attuali e di un tempo del Ginnasio. Lo spettacolo è stato effettivamente molto suggestivo, interpretato magnificamente da tutti i partecipanti, con un’ottima regia, una splendida scenografia e un’azzeccata scelta delle musiche. Complimenti a tutte e a tutti gli interpreti.
Pubblico di seguito il testo completo del mio intervento.
“Desidero rivolgere un caloroso saluto a tutti i presenti, alle autorità e agli ospiti.
Il Ginnasio Italiano “Antonio Sema” di Pirano, nasce in una temperie storica molto particolare. Voluto nel 1945 dall’allora Potere Popolare, rimarrà un’eccezione tenuto conto che pochi anni dopo, con il trasferimento degli allievi dalle Scuole italiane a quelle slovene, con la chiusura di numerose Scuole italiane e con l’esodo, la rete scolastica della CNI, ormai ridotta a minoranza esigua, sarà drasticamente ridimensionata e mai più ricostituita, anche perché agli italiani espulsi non sarà più concesso il rientro.
Oggi la Scuola è estremamente dinamica e attiva e può vantare numerosi successi. Ne siamo orgogliosi e ne andiamo fieri. Desidero esprimere a nome mio personale e di tutta l’UI i più vivi complimenti all’intero corpo docente, alla Preside e a tutti i lavoratori: potrete fare sempre affidamento sul sostegno convinto e pieno dell’UI.
Consentitemi quest’occasione per condividere con voi alcuni spunti di riflessione.
Gli iscritti nell’A.S. 2015/2016 agli Istituti scolastici della CNI in Slovenia e Croazia sono complessivamente 4.522, con un incremento di quasi 600 allievi (+ 14% rispetto all’A.S. 2007/2008). Ne siamo felici: questo dato dimostra l’ottimo stato di salute del nostro sistema scolastico complessivo. Purtroppo, per quanto riguarda le SMSI, gli iscritti registrano un decremento di oltre 200 studenti, con una flessione del 25% (per la Slovenia il calo è del 27%, con un decremento di 53 studenti).
Va affrontato con spirito innovativo e coraggio la questione della rete scolastica e degli indirizzi di studio, alla luce della dispersione scolastica e del calo delle iscrizioni che continua a registrare un trend negativo, a differenza di quello degli IP e delle SEI, in aumento. Dobbiamo essere coscienti che in quest’arduo compito siamo soli. La spending review che si abbatte pesantemente anche su di noi con sempre maggiore frequenza e intensità non è altro che una ridefinizione di nuove priorità politiche in cui non ravvedo più quella sensibilità e attenzione verso la CNI che l’aveva caratterizzata ai tempi della nascita dei nuovi Stati di Slovenia e Croazia. L’essere parte della comune Casa europea, lo possiamo vedere ogni giorno, non risolve d’incanto la questione della permanenza e della crescita della cultura, della lingua e dell’identità italiana sul nostro territorio d’insediamento storico. Dobbiamo pertanto trovare noi le cause di questa flessione e individuare le opportune, necessarie e urgenti risposte, con il coinvolgimento pieno di tutti i soggetti istituzionali della CNI e di tutti i nostri connazionali.
È necessario incrementare la nostra azione sul piano strategico della formazione, dell’aggiornamento e della qualità della lingua. Fuori dalle ipocrisie e dagli stereotipi semplificatori, l’impoverimento linguistico investe tutta la popolazione scolastica anche in Italia; la nostra non ne è da meno e non può esserlo, essendo calata in un contesto in cui la nostra bella lingua è fortemente minoritaria. Dobbiamo quindi investire molto sulle competenze linguistiche del corpo docente. Certamente anche la legislazione in materia scolastica andrà adeguata alle mutate circostanze e necessità.
Un importante obiettivo raggiunto è il riconoscimento dei Seminari UI-UPT, che sono stati inseriti nei Cataloghi ministeriali sloveni e croato. Si tratta di un grande risultato, per il cui conseguimento un ringraziamento particolare va ai nostri consulenti pedagogici. La formazione deve essere realizzata in maniera sempre più coordinata tra le nostre Scuole di Croazia e di Slovenia, nel rispetto delle specificità e particolarità dei diversi sistemi scolastici e dei rispettivi programmi didattici.
Nell’ottica dei processi integrativi europei andrebbe costituito un Istituto Pedagogico sloveno – croato per le necessità delle Scuole della CNI con competenze nel campo didattico – pedagogico e dell’attività formativa volta allo sviluppo dell’educazione e dell’istruzione, della stesura di programmi di studio specifici, della formazione e dell’aggiornamento professionale del corpo docente, nonché della pubblicazione di libri di testo o compendi d’autore. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per far inserire i contenuti di storia e di cultura italiana, istroveneta e della CNI nei programmi di studio delle nostre Scuole e in quelle della maggioranza.
L’insegnamento e lo studio dell’italiano nelle Scuole della maggioranza deve tornare ad essere capillare e approfondito come lo era un tempo, deve essere materia d’apprendimento obbligatoria quale L2. In quest’ottica andrebbe previsto per tutte le Scuole dell’area transfrontaliera italo-slovena lo studio della lingua del vicino, ossia quella della rispettiva Comunità Nazionale autoctona, con un consistente numero di ore e con elementi di storia e cultura della Comunità stessa.
Pur nella Scuola che cambia e in cui è sempre più consistente la presenza di allievi provenienti da realtà linguistiche e culturali non italiane, ma che la lingua e la cultura italiana desiderano conoscere e apprendere, va tenuto fermo il timone dello specifico carattere identitario delle nostre Scuole. Questa particolarità non può essere affogata nella sterilizzazione identitaria, ma, con le dovute accortezze e nel rispetto di quel dialogo interculturale e della promozione dei valori della convivenza e della tolleranza che abbiamo sempre professato e attuato, vanno rispettate le ragioni d’essere delle nostre Scuole che sono in funzione del mantenimento della lingua, della cultura e della identità della CNI, in piena osservanza della carta costituzionale e dei principali strumenti europei di tutela dei diritti minoritari. Le Scuole nelle lingue delle Minoranze etniche non sono Scuole di lingue straniere all’estero, ma sono quelle Istituzioni che permettono ad una Comunità Nazionale di perpetuare il riconoscimento identitario dei propri appartenenti, attraverso la formazione e l’educazione delle proprie figlie e dei propri figli.
Cari docenti, cara Preside, cari lavoratori del Ginnasio Italiano “Antonio Sema” di Pirano, vi auguro buon lavoro, tante belle cose nella vostra vita professionale, personale e famigliare, buon anniversario e tanti, tantissimi successi futuri.
Grazie.”