Un Centro di italianità
Venerdì scorso, 22 aprile 2016, assieme alla Console Generale d’Italia a Capodistria, Iva Palmieri, abbiamo effettuato un sopralluogo presso lo stabile dismesso adiacente a Palazzo Gravisi Buttorai a Capodistria, di proprietà dell’Unione Italiana. Abbiamo così verificato le condizioni in cui versa l’edificio ancora interamente da ristrutturare. Eventuali interventi di recupero, potrebbero essere reperiti dai fondi europei e/o nazionali (italiani e sloveni).
Al riguardo vorrei sviluppare alcune considerazioni. I progetti che abbiamo al riguardo sono i seguenti, da finanziarsi a valere sui bandi Interreg Italia-Slovenia e Slovenia-Croazia (ma anche su altri capitoli):
- Museo virtuale/digitale della CNI.
- Centro di catalogazione dei beni culturali materiali (mobili e immobili) e immateriali della CNI e della cultura italiana in Istria, Fiume e Dalmazia.
- Sede dell’Unione Italiana.
Reputo questo intervento di carattere strategico per tutta in serie di motivi:
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- L’intento è quello di costituire in pieno centro storico a Capodistria, un vero e proprio centro dell’italianità, riconoscibile in quanto tale non solo dalla popolazione locale, ma anche in funzione del crescente sviluppo turistico della città. Troveremo così a pochi metri di distanza alcune delle Istituzioni più rappresentative della CNI (Radio e TV Capodistria, Comunità degli Italiani, Unione Italiana, CAN, ….).
- Il museo virtuale della CNI potrebbe fornire una risposta condivisa alla problematica delle opere d’arte italiane, trasferite da Capodistria, Isola e Pirano durante la seconda guerra mondiale in Italia per motivi di sicurezza. A parte il retaggio architettonico, di palese matrice istro-veneta e italiana, la fascia costiera slovena non dispone di un museo dell’italianità che, seppur di carattere virtuale e digitale, offrirebbe al visitatore una testimonianza a 360 gradi sulla nostra millenaria presenza sul territorio.
- Funzionale ai punti sopra elencati, il centro fungerebbe da importante luogo di incontro tra Esuli e Rimasti.
- Il centro polifunzionale fungerebbe anche da centro di catalogazione dei beni materiali e immateriali della CNI con il quale intendiamo formare nei prossimi anni giovani catalogatori e operatori per il recupero ed il ripristino della toponomastica originaria nell’Istria slovena (ad esempio: assegnare a Piazza Tito il suo nome originario: Piazza Duomo, …).
- Resta fondamentale, per il mantenimento dell’Unitarietà della CNI, la direttrice Capodistria-Fiume.