A fine anno come di consueto si tirano le somme

A fine dicembre come di consueto si tirano le somme.
Nell’intervista rilasciata a Ilaria Rocchi e pubblicata prima di Natale sulle pagine de “La Voce del Popolo” ho tracciato il mio bilancio del 2015 e alcune linee di azione per il 2016.
Sintetizzando al massimo, dal punto di vista professionale sono due i risultati salienti per i quali ricorderò l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle.
Il primo è relativo alla Sentenza della Corte di Cassazione croata che ha respinto, nella forma, nel metodo, nella procedura e, ancor più importante, nel merito, il ricorso di Marino Budicin e compagni contro la mia elezione alla carica di Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana il 29 giugno del 2014. Alla mia mano tesa aperta al dialogo hanno risposto, con la significativa smarcatura di Gianclaudio Pellizzer, con il ricorso alla Corte Costituzionale. Nell’attesa che questa si esprima, per me è sicuramente un grande risultato, per altri un’importante (spero) lezione. Vale comunque la pena ricostruire i fatti, tutti riferiti alla richiesta di invalidare la mia elezione alla carica di Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, avvenuta il 29 giugno 2014, con 4.941 voti, ossia con il 55,57% dei complessivi voti espressi da tutti gli appartenenti alla nostra Comunità Nazionale in Slovenia e Croazia recatisi alle urne:
1) Il 5 giugno 2014 Silvano Zilli ricorre al Comitato Generale di Controllo delle elezioni dell’Unione Italiana con la richiesta di invalidare la mia candidatura a Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI in quanto, a suo giudizio, avrei già consumato il mio secondo mandato consecutivo a questa carica. Ricordo che l’Assemblea dell’UI il 30 marzo 2010 a Dignano aveva approvato alcune importanti innovazioni, tra cui l’elezione diretta, a suffragio universale, dei Presidenti dell’UI e la limitazione a due mandati consecutivi alle medesime cariche, ne erano quelle più significative. Ricordo anche che Silvano Zilli, attualmente dipendente in qualità di ricercatore del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno dell’Unione Italiana, è stato (leggo il suo CV reperibile in Internet) Vicesindaco della Città di Rovigno per te mandati, dal 1993 al 2005; Assessore della Regione Istriana per due mandati, dal 1995 al 2002; Vicepresidente della DDI, dal 2002 al 2006; sostituito del deputato al seggio specifico per la CNI al Sabor croato per tre mandati, dal 1995; membro della Giunta Esecutiva dell’UI per due mandati, dal 1994 al 2002 e quindi Presidente della stessa nel mandato 2002-2006 (non rieletto a questa carica nel 2006, quando fui eletto io per un nuovo mandato).
2) Il 10 giugno 2014 il Comitato Generale di Controllo delle elezioni dell’Unione Italiana (due dei tre membri erano avvocati) respinge il ricorso di Silvano Zilli, avvalendosi della consulenza della Prof.ssa Sanja Barić (in odore di nomina quale Giudice della Corte costituzionale della Croazia), titolare della cattedra di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Fiume.
3) Il 27 giugno 2014 viene presentata denuncia al Tribunale regionale della Contea Litoraneo-Montana a Fiume da parte di Silvano Zilli, Astrid Del Ben (Presidente della CAN di Isola e candidata alla carica di Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI alle elezioni allora ancora in corso) e Gianclaudio Pellizzer (Presidente della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” della Città di Rovigno, candidato alle elezioni allora in corso alla carica di Presidente dell’UI).
4) Il 29 dicembre 2014 il Tribunale regionale della Contea Litoraneo-Montana a Fiume respinge la denuncia di Silvano Zilli, Astrid Del Ben e Gianclaudio Pellizzer a cui si era aggiunta quella di Marino Budicin (subentrato alla carica di Presidente della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” della Città di Rovigno, Vicesindaco della Città di Rovigno e Vicedirettore del Centro di Ricerche Storiche dell’Unione Italiana di Rovigno).
5) Il 5 gennaio 2015 il Tribunale regionale della Contea Litoraneo-Montana a Fiume riceve il ricorso inoltrato alla Corte di Cassazione della Croazia da parte di Silvano Zilli, Astrid Del Ben, Gianclaudio Pellizzer e Marino Budicin a nome della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” della Città di Rovigno.
6) Il 27 gennaio 2015 Silvano Zilli, Astrid Del Ben e Gianclaudio Pellizzer inoltrano ricorso al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo dell’Unione Italiana.
7) Il 24 febbraio 2015 il Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo dell’Unione Italiana respinge il ricorso di Silvano Zilli, Astrid Del Ben e Gianclaudio Pellizzer.
8) Il 29 aprile 2015 (l’UI ne ha notizia il 15 luglio 2015) la Corte di Cassazione della Repubblica di Croazia respinge il ricorso di Silvano Zilli, Astrid Del Ben, Gianclaudio Pellizzer e Marino Budicin (ricevuto a Roma il 24 giugno 2014, assieme a Orietta Marot – Presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Direttrice dei Servizi amministrativi dell’Unione Italiana e allora ancora Presidente del Consiglio della Minoranza Italiana della Regione Litoraneo-Montana – dal Sottosegretario agli Affari Esteri, On. Benedetto Della Vedova) a nome della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” della Città di Rovigno.Sono un convinto assertore del dialogo, del confronto, anche duro, se vogliamo, ma sempre basato sulla forza della ragione, sugli argomenti, scevro da posizioni ideologiche o precostituite, che nella contrapposizione tra tesi e antitesi abbia la capacità di trovare la sintesi, quella per il bene dei nostri connazionali che siamo chiamati a rappresentare e per il bene della nostra terra, la nostra Patria in cui siamo rimasti, tra miliardi di difficoltà, a coltivare caparbiamente la nostra lingua, le nostre radici, la nostra cultura, la nostra identità, a costruire i futuro per noi e per le nostre figlie e per i nostri figli. È questo il senso della politica, questa l’ispirazione al nostro agire, con umiltà e cuore. Riportiamo allora il confronto nel suo naturale alveo, quello politico interno alla nostra Comunità, che sia rispettoso delle altrui verità e posizioni, dell’integrità e della dignità dell’interlocutore, in cui discutere delle diverse visioni di crescita della nostra Comunità, cercando quei punti d’incontro, di sinergia, di collaborazione di cui abbiamo necessità per continuare e rinnovare la nostra azione.Senza risentimenti, prima e al di sopra del mio particulare, fino a quando ricoprirò questa carica, colloco, come ho sempre fatto e farò, l’interesse dei miei connazionali.
9) Personalmente sono disponibile a questo dialogo con tutti, con coloro che con me condividono una comune visione e con coloro che sono portatori di idee e di interessi diversi.
10) I nostri connazionali a cui dobbiamo il nostro impegno, le nostre capacità, le nostre competenze, la nostra passione, il nostro entusiasmo, la nostra fiducia non capiscono le ragioni di questo contendere che altro non è se non uno scontro di potere, di un potere che vuole sottrarre alla Comunità Nazionale Italiana in Istria, Quarnero, Dalmazia e Slavonia le redini del proprio destino.
Il secondo riguarda il rifinanziamento triennale, da parte del Parlamento italiano, delle Leggi 72/01 e 73/01 che sostengono le attività degli esuli, rispettivamente della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, a cui aggiungerei l’importante provvedimento in favore della Comunità Nazionale Slovena in Italia. Per lo straordinario obiettivo raggiunto, come Unione Italiana, abbiamo lavorato molto, anche in prima persona, tessendo e coltivando una fitta rete di rapporti; gli evidenti significativi risultati nell’impiego delle risorse, poi, hanno rappresentato la condizione essenziale per la prosecuzione degli interventi. La mia sincera gratitudine va a Ettore Rosato, alle deputate Blazina, Malpezzi e Garavini che hanno firmato l’emendamento, al Governo che lo ha sostenuto e a tutti coloro che hanno dato il loro apporto per il conseguimento di questo risultato. A tutte le e a tutti i connazionali, alle Comunità degli Italiani, alle nostre Scuole e Istituzioni, il mio sentito e profondo grazie per il lavoro, l’impegno, la competenza e l’amore riversati nel mantenimento e nello sviluppo della lingua, della cultura e dell’identità italiana sul nostro territorio d’insediamento storico.
Il 2016 si apre sotto i migliori auspici: cogliamoli per rafforzare la nostra autonomia, la nostra propositività, la nostra creatività e la nostra unità. Nel rispetto della pluralità delle idee, il libero dispiegarsi del confronto democratico non diventi motivo di divisione, pretesto di scardinamento del nostro assetto, ma diventi la ragione del nostro essere Comunità.