La querelle sui toponimi taliani è la sconfitta della ragione!
La querelle sui toponimi taliani è la sconfitta della ragione!
Sintesi
La decisione dell’Ispettorato per la cultura relativamente alla collocazione delle targhe con i toponimi storici a Capodistria, ancorché (forse) legittima proceduralmente, giuridicamente lascia perplessi.
Il danno politico e morale prodotto è incommensurabile.
Le targhe con i toponimi storici collocate al contrario, con il vuoto etico che comunicano, sono la pietra tombale sulla presenza storica, autoctona, degli Italiani in queste terre?
È la devastante sconfitta della ragione e della politica nella sua accezione più alta e nobile.
Reputo più che giustificata, legittima e aderente allo spirito della legge in materia la collocazione delle targhe con i toponimi stoici nella forma e nella dicitura di come sono state collocate dalla municipalità capodistriana.
Come Comunità Nazionale Italiana, dopo alcuni anni di invisibilità, ritorniamo a fare nuovamente politica vera, effettiva, a tutti i livelli, che curi sì gli interessi dell’intera Comunità Nazionale Italiana e non solamente di una sua piccolissima minoranza, ma anche di tutto il nostro territorio d’insediamento storico dei Paesi di cui siamo parte integrante, qualificandoci nuovamente quale fattore propulsivo di sviluppo culturale, economico, sociale e di valori!
Includiamo, dialoghiamo, collaboriamo, valorizziamo le esperienze, le relazioni costruite e le conoscenze acquisite, proponiamo soluzioni a beneficio di tutti.
Impariamo dai vicini che, in questo campo, sono più virtuosi: da Buie e Valle, con i toponimi italiani diventati nomi ufficiali delle vie e piazze (senza traduzioni antistoriche e storicamente false!), alle targhe commemorative con i vari toponimi storici di Fiume.
Lavoriamo assieme, tutta la CNI unita attorno alle nostre Comunità degli Italiani autonome, all’Unione Italiana, unica e indivisibile con i medesimi propri rappresentanti unitariamente eletti assieme da tutto il corpo sociale italiano, alle CAN, ai propri parlamentari al seggio specifico al servizio delle cittadine e dei cittadini connazionali, a tutte le nostre Scuole e Istituzioni, in autentica sinergia e solidarietà.
Sono convinto che in questo modo anche la questione dei toponimi storici autoctoni in questo lembo d’Istria in Slovenia troverà soluzione con la loro ricollocazione autentica e originaria.
Testo integrale
CS_Toponimi_Sloveni_26-08-2024
A volte basta poco per riscrivere il corso degli eventi. È sufficiente un attimo di distrazione, di prepotenza, di egocentrismo, di protagonismo, d’escludente esclusivismo, di personalizzazione, di opportunistica furbizia o di sonno della ragione.
Le norme vanno rispettate e attuate. Questo procedimento comporta la necessità della loro interpretazione, compito primario dei giuristi e degli specialisti del settore, poiché nessuna legge, norma o regolamento potrà mai prevedere e regolamentare l’infinta varietà dei casi possibili. Serve quindi esperienza, sapere, approfondita conoscenza della materia, della storia e oggettiva dedizione nello studio del caso.
L’interpretazione letterale delle norme spesso palesa un approccio puramente burocratico, deresponsabilizza chi deve decidere, ma può portare a decisioni tranchant, non sempre efficaci e adeguate al problema che si vorrebbe risolvere. Ne consegue che il risultato di siffatto modo di agire può portare a creare maggiori problemi di quelli che intendesse risolvere.
Se poi tutto ciò provoca l’incitamento all’odio (hate speech) nei riguardi di comunità minoritarie, la conflittualità rischia di assumere toni preoccupanti e pericolose modalità di manifestarsi.
La decisione dell’Ispettorato per la cultura di Lubiana relativamente alla collocazione delle targhe con i toponimi storici a Capodistria, ancorché (forse) legittima proceduralmente, giuridicamente lascia perplessi.
Il danno politico e morale prodotto è incommensurabile.
Le targhe con i toponimi storici collocate al contrario, con il vuoto etico che comunicano, sono la pietra tombale sulla presenza storica, autoctona, degli Italiani in queste terre? È soltanto l’atto finale della negazione della storia e della sua riscrittura con il metro e i criteri del drammatico Secolo breve?
È la devastante sconfitta della ragione e della politica nella sua accezione più alta e nobile. È il modo di intendere la politica che non sa dialogare, che esclude invece di includere, che divide invece di unire, che sente ma non ascolta, che crea conflittualità, invece di risolvere, che spaccia per gioco di squadra ciò che è solamente sudditanza e cieca obbedienza in cambio di piccoli tornaconti personali.
Alla luce di quanto è accaduto il 23 agosto, “Giornata Internazionale per la Commemorazione della Tratta degli Schiavi e la sua Abolizione” e “Giornata Europea di Commemorazione delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari”, è legittimo chiedersi se nel procedimento che ha portato alla collocazione delle targhe con i toponimi storici, frutto dell’accurato lavoro della Commissione nominata dal Sindaco di Capodistria, Boris Popovič, il 1 febbraio 2018, sono state seguite tutte le vie necessarie per un’ampia condivisione, da parte delle preposte istituzioni, della giusta opera di recupero della toponomastica originari? Voglio sperare che questa procedura sia stata seguita, che tutte le verifiche siano state effettuate e che le relative autorizzazioni siano state preventivamente acquisite.
Vsebina Uradnega lista _ Uradni list_2018
Personalmente e istituzionalmente, nel mio ruolo di rappresentate unitario eletto da tutti i connazionali della Croazia e della Slovenia, ritengo più che giustificata, legittima e finanche aderente allo spirito della legge in materia la collocazione delle targhe nella forma e nella dicitura di come sono state collocate dalla municipalità capodistriana.
Ciò che invece è venuta meno è un’efficace campagna di informazione e di comunicazione sulla posa delle targhe con i toponimi storici di quella che fu l’Atene dell’Istria, di questa Città che fu e che diede i natali o coltivò e favorì il talento di illustri concittadini a livello mondiale! Concittadini di Capodistria, di cui tutte le cittadine e i cittadini attuali e futuri, a prescindere dalla loro identità, origine nazionale, culturale e linguistica, dovrebbero andare fieri!
Siamo ancora in tempo per imparare da questa lezione, perché è proprio dagli errori che dobbiamo trarre i dovuti insegnamenti.
Come Comunità Nazionale Italiana, dopo alcuni anni di invisibilità, smettiamola di impegnare tutte le nostre risorse per irrilevanti interessi personali e beghe di piccolo cabotaggio. Ritorniamo a fare nuovamente politica vera, effettiva, a tutti i livelli, che curi sì gli interessi dell’intera Comunità Nazionale Italiana e non solamente di una sua piccolissima minoranza, ma anche di tutto il nostro territorio d’insediamento storico dei Paesi di cui siamo parte integrante, qualificandoci nuovamente quale fattore propulsivo di sviluppo culturale, economico, sociale e di valori!
Includiamo, dialoghiamo, collaboriamo, valorizziamo le esperienze, le relazioni costruite e le conoscenze acquisite, proponiamo soluzioni a beneficio di tutti.
Così, questa dolorosa situazione potrà rimanere solamente un’effimera parentesi e potremo imparare dai vicini che, in questo campo sono più virtuosi: da Buie
e Valle,
con i toponimi italiani diventati nomi ufficiali delle vie e piazze (senza traduzioni antistoriche e storicamente false!), alle targhe commemorative con i vari toponimi storici di Fiume, città dove, purtroppo, il bilinguismo non c’è ancora.
Lavoriamo assieme, tutta la CNI unita attorno alle nostre Comunità degli Italiani autonome, all’Unione Italiana, una unica e indivisibile con i medesimi propri rappresentanti unitariamente eletti assieme da tutto il corpo sociale italiano, alle CAN, ai propri parlamentari al seggio specifico al servizio delle cittadine e dei cittadini connazionali, a tutte le nostre Scuole e Istituzioni, in autentica sinergia e solidarietà.
Sono convinto che in questo modo anche la questione dei toponimi storici autoctoni in questo lembo d’Istria in Slovenia troverà soluzione con la loro ricollocazione autentica e originaria.
Rassegna stampa:
Radio Capodistria: Gli odonimi ci sono, ma non si vedono – RTV SLO
Vincoletto: “Gli odonimi rappresentano una condivisione del nostro comune passato”. – RTV SLO
Jadran Čalija: “Trovare una soluzione per farle tornare al loro posto”. – RTV SLO
“Le tabelle girate al contrario sono un chiaro segnale contro l’ostruzionismo ” – RTV SLO
Odonimi: trovare assieme una soluzione, evitando strumentalizzazioni – RTV SLO
La rimozione delle tabelle, una violazione molto grave dei diritti minoritari – RTV SLO
“La traduzione dei nomi ci riporta ad anni bui del Novecento” – RTV SLO
“Il danno politico e morale prodotto è incommensurabile” – RTV SLO
TV Capodistria: Motore di ricerca – RTV SLO
La Voce del Popolo:
Tremul: «La querelle sui toponimi italiani è la sconfitta della ragione» (lavoce.hr)
Capodistria. Odonimi storici, tabelle capovolte: «È un giorno triste» (lavoce.hr)
Odonimi Capodistria. L’incredulità della Can Costiera (lavoce.hr)
Odonimi Capodistria. Žiža: «Ostaggi di una burocrazia lenta, miope e ottusa» (lavoce.hr)