L’Unione Italiana ritorni ad essere una grande famiglia.
L’Unione Italiana ritorni ad essere una grande famiglia.
Conferenza stampa, 15 luglio 2024, presso la sede della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria.
I valori emozionali
Scorrevo vecchie foto, immagini, testi, relazioni, documenti (tantissimi) preparati in questi anni, alcuni vecchi di decenni, articoli di giornale, servizi, ecc.: una vita intera trascorsa in ideazione e azione permanente per la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, per la nostra lingua, cultura, identità. Non un lavoro, molto di più: le ragioni di un’intera esistenza. Dico questo riferendomi non solo a me, ma anche a tantissimi altri connazionali che hanno partecipato a ideare e costruire percorsi che ci hanno fatto raggiungere mete importantissime, che lo hanno fatto senza pensare al proprio tornaconto, senza perseguire interessi personali di alcun genere che non siano quelli della nostra Comunità, con generosità, altruismo, passione, amore, spesso pagando prezzi salatissimi. Tanti obiettivi conseguiti, altri no, tante scelte giuste compiute, ma anche errori a cui abbiamo cercato di rimediare, con umiltà e studio, dando voce a tutti, nell’ascolto e nel dialogo, nella scelta democratica e nella trasparenza dell’agire.
Non possiamo rimanere indifferenti allo sradicamento delle fondamenta della nostra Unione.
In noi pulsa un cuore, freme la ragione, fervono ideali, si radicano valori, si consolidano principi, ci interroghiamo sulle scelte e sull’agire attraverso il prisma dell’etica. Scorrono emozioni e sentimenti in queste vene.
Ho fede nella Comunità Nazionale Italiana, nella sua capacità di riflettere e di ponderare e di compiere le scelte giuste per il nostro futuro, un futuro di unico popolo unito.
Sabato abbiamo accompagnato al suo ultimo viaggio un Grande Artista connazionale: Virgilio Giuricin, Maestro della fotografia, Uomo integerrimo, dai saldi principi morali, creativo e divergente che, con il suo lavoro, il suo ingegno, la sua arte, ha contributo a rendere grande e migliore la nostra Comunità.
Vi prego, ricordiamolo con un minuto di raccoglimento.
Giornata dell’UI
Domani, 16 luglio, ricorre la “Giornata dell’Unione Italiana e della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia”: così recita il secondo comma dell’articolo 6, dello Statuto dell’Unione Italiana.
Quale significato ha questa espressione? È fine a sé stessa? È puramente dichiarativa?
No, per i padri fondatori della nuova UI aveva, ed ha tuttora, un significato profondo: indica l’universo mondo della nostra Comunità Nazionale, intesa quale comunità di persone, che nella diversità ha saputo compiere scelte coraggiose di difesa dell’unità della nostra Comunità negli anni difficili e finanche rischiosi che hanno contraddistinto la fine della Ex-Jugoslavia e la nascita dei nuovi Stati di Croazia e Slovenia, di quando convincere gli Stati della necessità di rimanere uniti, come Comunità e come Unione Italiana, era un’impresa titanica. Ci riuscimmo, nonostante alcuni ostacoli interni, nei primi anni ’90, grazie alla fede e all’azione propositiva e innovativa dell’intero nostro corpo sociale.
Ritorniamo ad essere la grande famiglia che siamo stati per decenni!
Assemblea costituente
L’Assemblea costituente della nuova UI, riunitasi a Pola, il 2 marzo 1991 accolse alcune importanti Mozioni, tra cui quelle:
- Sull’unità e l’indivisibilità della CNI; sull’integrità territoriale ed organizzativa della nascente UI quale espressione complessiva degli interessi e dei bisogni della collettività e sull’uniformità di trattamento giuridico.
- Sulla soggettività dei mezzi di informazione e sul sostegno ai Programmi Italiani di TV Capodistria oggetto allora di pesanti attacchi e pressioni volti a ridimensionarla pesantemente.
Quelle Mozioni sono tuttora in vigore. Per cambiare oggi le nostre scelte riguardo a quei temi dobbiamo cassarle, bocciarle, cancellare!
Trentesimo dell’UI
Il 16 luglio 2021 si è svolta la Cerimonia celebrativa per il trentesimo dell’UI, al Teatro Nazionale croato Ivan de Zajc di Fiume.
Il 24 settembre 2021 si è tenuta a Pola la seduta solenne dell’Assemblea dell’Unione Italiana.
Nei miei interventi, tra l’altro, dissi:
“Questo anniversario non lo intendiamo quale momento autocelebrativo o propagandistico. Vuole essere, invece, l’inizio di una riflessione, schietta, sincera e onesta, sull’UI che vogliamo e in definitiva sulla CNI che vogliamo essere.
Per farlo dobbiamo essere chiari e onesti, attenerci ai principi etici e ai valori fondanti che hanno guidato il profondo rinnovamento di 30 e più anni fa.
Possiamo cercare di individuare alcune linee strategiche per la nostra azione futura, quali indicazioni da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dell’UI dopo un pubblico e approfondito dialogo aperto, critico e costruttivo con i nostri connazionali, con la nostra società civile e i nostri giovani, anima e speranza, del nostro futuro:”
Feci allora una serie di proposte, certamente non esaustive e incomplete, ma quale spunto su cui riflettere.
“Sono semplici spunti di riflessione da sottoporre a pubblica analisi, perché non vi è democrazia senza pluralismo, non vi è inclusione senza partecipazione. Non si dà Comunità senza ascolto, dialogo senza rispetto, accoglienza senza dono, fare bene, essere bene.”
Purtroppo, quell’invito non è stato raccolto, anzi quel percorso è stato bruscamente interrotto ed è iniziata un’opera di disgregazione e di rottamazione dei valori e dei principi, dei risultati raggiunti, che riporta indietro di decenni le lancette della storia.
Perciò ripresento e rilancio qui ed ora questo invito e lo perseguirò nelle nostre sedi istituzionali nell’espletamento del mio ruolo di Presidente dell’UI e nelle mie convinzioni etiche.
Ritorniamo ad essere la grande famiglia che siamo stati per decenni!
Stiamo attraversando un periodo di alta conflittualità.
Ci stiamo confrontando su temi centrali per il nostro futuro, presentati in una distorta ottica burocratica, nella bizzarra spiegazione di leggi e norme da improvvisati giuristi, con una propaganda martellante incentrata sulla disinformazione.
Conserviamo un minio di decoro, per favore.
Ritorniamo ad essere la grande famiglia che siamo stati per decenni.
Ritorniamo a fare politica
Ritorniamo a fare politica e non occupiamoci esclusivamente del nostro ombelico, di cambiare ciò che funzionava bene per decenni per sostituirlo con l’ignoto del caotico futuro, senza ragionare, analizzare, discutere e decidere assieme, nel rispetto delle regole della democrazia (trasparenza, conforto di idee, proposte, confronto di testi e antitesi, per giungere ad una sintesi che, sui temi strategici, deve essere sostenuta da un’amplissima maggioranza).
Faccio qui due soli esempi di attualità (ma se ne potrebbero fare molti): la Risoluzione sul Programma Nazionale per la Cultura 2024-2031 della Repubblica di Slovenia e il Disegno di legge sul Registro della popolazione che sostituirà il censimento della popolazione.
Su quest’ultimo punto il nostro deputato, l’On. Furio Radin, ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro, ma noi come UI, sulla questione, strategica per la nostra Comunità Nazionale, abbiamo qualcosa da dire?
Sul primo punto, altrettanto strategico per la nostra Comunità in Slovenia che rappresentiamo ai sensi del nostro Statuto, quale è la nostra posizione?
Memorandum trilaterale del 15/01/1992
Ritorna in voga il “Memorandum d’intesa tra la Croazia, l’Italia e la Slovenia sulla protezione della Minoranza Italiana in Croazia e Slovenia” (Memorandum o dogovoru med Hrvaško, Italijo in Slovenijo glede varstva italijanske manjšine na Hrvaškem in v Sloveniji) del 15 gennaio 1992, anche se viene declinato ad usum Delphini, omettendo di citare i punti più salienti del Memorandum.
Qui dobbiamo essere chiari. Il punto 2 del Memorandum, recita:
“Il riconoscimento della rappresentatività legale, nell’ambito delle leggi di Croazia e Slovenia, della più rappresentativa organizzazione della minoranza italiana, attualmente l’Unione Italiana, come l’unica organizzazione che rappresenta la minoranza italiana in entrambi gli Stati.”
La Croazia e l’Italia lo hanno fatto.
Ora che siamo tutti parte dell’Unione Europea, non vi sono più impedimenti affinché anche la Slovenia sottoscriva il Memorandum, del 15 gennaio 2024.
Chiediamo, quindi, tutti insieme, all’unisono, la firma da parte della Slovenia del Memorandum d’intesa trilaterale italo-croato-sloveno del 15/01/1992 in modo tale che la Slovenia riconosca la piena soggettività giuridica dell’UI di Fiume anche in Slovenia!
Accordo bilaterale tra la Croazia e la Slovenia
All’Accordo bilaterale tra la Slovenia e la Croazia, come UI, ci abbiamo lavorato negli anni ‘90, intensamente, tra mille ostacoli l’On. Roberto Battelli ed io.
Esiste una proposta dell’UI ed esistono varie versioni della bozza di Accordo redatte dal Ministero degli Esteri sloveno su cui abbiamo negoziato per anni.
Poi non se ne fece nulla, la Slovenia lasciò cadere la cosa.
L’eventuale ripresa della negoziazione dell’Accordo bilaterale croato-sloveno non può prescindere dall’attiva partecipazione dell’UI in nome dell’intera CNI in Croazia e Slovenia ai sensi del nostro Statuto.
UI di Capodistria
Spendiamo quantità enormi di energie per approfondire il profondo solco creato e per fiancheggiare lo strappo attuato a Capodistria da 7 persone in maniera arbitraria e illegale, per ristabilire, affermano, una paventata legalità dell’UI a Capodistria. Con questa affermazione si dichiara che tutti, ma proprio tutti, abbiamo agito nell’illegalità per decenni!
Siamo certi sia proprio così?
Non sorge il dubbio che invece illegale sia stata proprio la riunione segreta del 9 gennaio 2024, compiuta in palese violazione dello Statuti dell’UI di Fiume e di Capodistria, dei nostri atti interni, dell’ordinamento giuridico-costituzionale sloveno e delle deliberazioni dei nostri massimi organi?
La procedura di disamina dei ricorsi presentati in merito alla citata riunione segreta del 9 gennaio corrente anno e delle deliberazioni dell’Unità Amministrativa di Capodistria del 9 febbraio 2024 sono ancora in corso.
È per questo motivo che ho invitato alla prudenza, ma anche questo invito è stato lasciato cadere.
Coloro che difendono la legalità delle decisioni di alcuni membri della Consulta dell’UI di Capodistria assunte il 9/01/2024 lo fanno in base a quali certezze o informazioni?
La registrazione dell’UI a Capodistria, il 19 agosto 1998, si è resa necessaria per mantenere l’unitarietà della CNI e della stessa UI, è il prodotto di una scelta operata consapevolmente dalla stessa UI, da noi tutti, con il pieno sostengo dell’Italia.
Ho faldoni di documenti, proposte, lettere, verbali, memorandum e accordi intercorsi tra l’UI, la CAN Costiera, l’allora deputato al seggio specifico alla Camera di Stato della Slovenia, l’On. Roberto Battelli, l’Italia (Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministero degli esteri e le sue rappresentanze diplomatico-consolari in Slovenia) e la Slovenia (Ministero degli interni, Ministero degli Esteri, Ufficio per le Nazionalità) sullo status giuridico che l’UI dovrebbe avere in Slovenia, su varie ipotesi di soluzione. Poi, una volta determinata dal Governo sloveno che l’unica forma possibile era quella di registrare un nuovo soggetto che fungesse da strumento giuridico di raccordo dell’UI di Fiume per operare unitariamente e legalmente in Slovenia, si è lavorato sullo Statuto dell’UI di Capodistria, sino a determinare la corrispondenza dell’attuale Statuto dell’UI di Capodistria con l’ordinamento giuridico sloveno. La decisione risolutiva è stata la registrazione dello Statuto dell’UI di Capodistria da parte dell’Unità Amministrativa di Capodistria il 19/08/1998! Era illegale anche quella? Erano tutti fuorilegge?
UI Fiume
L’UI di Fiume, per Statuto, rappresenta tutta la CNI in Croazia e Slovenia.
Ha una sua sede in Capodistria, quella in cui ha sede anche l’UI di Capodistria. Copre, quindi, tutto il nostro territorio d’insediamento storico e tutti i soci connazionali residenti in Croazia e in Slovenia.
L’articolo 1, comma 1, dello Statuto dell’UI recita:
“L’Unione Italiana (di seguito, l’Unione o l’U.I.) è l’organizzazione unitaria, autonoma, democratica e pluralistica degli Italiani delle Repubbliche di Croazia e Slovenia, di cui esprime l’articolazione complessiva dei bisogni e degli interessi generali e specifici.”
L’articolo 5, comma 2, dello Statuto dell’UI recita:
“L’Ufficio dell’UI nella Repubblica di Slovenia ha sede a Capodistria, Via Župančič 39.”
L’articolo 10, comma 1, dello Statuto dell’UI recita:
“Sono membri dell’Unione tutti i cittadini croati e sloveni di nazionalità oppure di cultura e madrelingua italiane regolarmente iscritti alle Comunità degli Italiani, che accettino di rispettare il presente Statuto ed i principi programmatici dell’UI.”
Tutta la documentazione, le delibere, le decisioni, comprese quelle relative alle elezioni per i consiglieri e per i Presidenti dell’UI, approvate dall’Assemblea dell’UI si richiamano ai vari articoli dello Statuto dell’UI di Fiume e all’articolo 14 dello Statuto dell’UI di Capodistria!
Linee guida per le Riforme
Le riforme vanno fatte, certamente.
Durante i lavori della VI Sessione ordinaria dell’Assemblea dell’UI, il consigliere Enea Dessardo, aveva formulato un’acuta proposta di lavoro congiunto, trasparente, alla luce del sole, pluralista, democratico. Purtroppo, quella opportunità non è stata colta.
Ebbene, si elaborino, in piena trasparenza e pluralità democratica di partecipazione corale di tutta la CNI interessata, le proposte delle Linee guida delle riforme che si desiderano fare in seno all’UI, dei suoi Statuti e Regolamenti. Siano quindi portate all’attenzione dell’Assemblea dell’UI, munite delle necessaire motivazioni e argomentazioni, quali proposte aperte, basate sull’analisi professionale delle criticità che si intendono affrontare e superare, delle soluzioni che si intendono avanzare e delle conseguenze che queste avranno sulla CNI e sull’UI.
Rassegna stampa:
TV Capodistria: https://www.rtvslo.si/rtv365/arhiv/175059860?s=tv_ita
Radio Capodistria: https://www.rtvslo.si/capodistria/radio-capodistria/notizie/comunita-nazionale-italiana/tremul-le-difficolta-ci-aiutino-a-riflettere-sull-ui-che-vogliamo/714894
La Voce del Popolo: https://lavoce.hr/attualita/lappello-di-tremul-torniamo-a-essere-una-famiglia-unita