Una nuova campagna contro i Programmi Italiani di RTV Capodistria?

Nonostante non abbia molto tempo a disposizione, ho voluto comunque entrare a far parte di alcune Commissioni del Consiglio di Programma della RTV di Slovenia (CdA): quella per gli Sloveni nei Paesi contermini; per i Programmi regionali; per la Strategia della Repubblica di Slovenia nel settore dei Media fino al 2025 e quella per la preparazione degli indirizzi per il Piano e Programma di Produzione della RTV slovena (PPN) per il 2018. Meno male: vista la piega che stanno prendendo alcune questioni nell’Ente pubblico radiotelevisivo sloveno.
Pubblico, per motivi di trasparenza (sacrificata lunedì scorso, 23 gennaio sull’altare di una non meglio precisata “tutela della privacy dei candidati” a Direttore Generale della RTV di Slovenia!?), i documenti che domani, 26 gennaio 2016, saranno all’Ordine del Giorno della IV Seduta ordinaria della Commissione per la preparazione degli indirizzi del PPN della RTV di Slovenia per il 2018. Si tratta di prese di posizione che si commentano da sole: mi riferisco a quelle del mio collega, il consigliere Dimitrij Rotovnik e della Direttrice della TV di Slovenia, Ljerka Bizilj.
Alla prima proposta di “visione” di Rotovnik ho risposto (come da documentazione in allegato), all’ultima lo farò durate la riunione di domani avendo ricevuto i materiali appena ieri, quindi con grave ritardo sulle procedure in essere.
Alcune cose però appaiono alquanto chiare nella prospettiva del mio collega Rotovnik: i Programmi Italiani di RTV Capodistria sono nuovamente oggetto di pesanti attacchi, sostanzialmente di stampo ideologico e nazionalistico. In sintesi si vorrebbe venissero drasticamente tagliati in quanto sarebbero sovradimensionati rispetto alla consistenza numerica della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia (e ciò nonostante che i diritti delle Comunità Nazionali autoctone siano costituzionalmente assicurati a prescindere dal numero dei suoi appartenenti). Preoccupante oltremodo il tentativo di infrangere la solidarietà tra Italiani e Ungheresi cercando di contrapporre pretestuosamente le due Comunità Nazionali: fatto questo che configura un vero e proprio incitamento all’odio interetnico.
Anche la Direttrice di TV Slovenia, Ljerka Bizilj, non perde occasione di occuparsi illegittimamente dei Programmi Italiani della RTV di Capodistria (sono altri gli organi e gli organismi preposti a farlo si sensi della normativa vigente in Slovenia), con la tecnica della manipolazione dei dati e con proposte decisamente anticostituzionali, mentre farebbe certamente molto meglio ad occuparsi con maggiore impegno dei tre Canali Televisivi Nazionali di cui è Responsabile, che oltre a registrare un costante calo dei telespettatori, sono costantemente al centro di motivate critiche e polemiche. Ammette poi candidamente di non essere in grado di gestire i Programmi Sloveni dei Centri Regionali, nonostante ne abbia la responsabilità!
Per questi motivi mi sono deciso di trasmettere tutto ciò al Tutore di diritti umani in Slovenia, Vlasta Nussdorfer, prima che questi fatti degenerino in un clima pesante nei confronti delle Comunità Nazionali autoctone Italiana e Ungherese in Slovenia. Ovviamente, questa è solo una delle azioni che intendo intraprendere.
Ma la prima sarà domani a Lubiana, dove mi confronterò civilmente con chi la pensa diversamente e ritiene che la soluzione di tutti i mali (e non sono pochi) che attanagliano la RTV di Slovenia siano la soppressione dei Programmi Italiani di RTV Capodistria.
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